IL PROGETTO SELF-PORTRAIT È TERMINATO – QUESTO SITO NON È PIU’ AGGIORNATO

Cultura e salute per mettere al centro
la cura delle persone

SELF PORTRAIT SI PROPONE DI AFFRONTARE IL TEMA DEL FINE VITA E DELLE CURE PALLIATIVE SIA SOTTO IL PROFILO CULTURALE, ALLO SCOPO DI PORRE IL TEMA AL CENTRO DEL DIBATTITO PUBBLICO, SIA SOTTO IL PROFILO MEDICO SCIENTIFICO, METTENDO A DISPOSIZIONE DEGLI OPERATORI SANITARI CONTENUTI FORMATIVI PROFESSIONALI APPOSITAMENTE SVILUPPATI.

SELF PORTRAIT PONE L’ATTENZIONE DELLA SOCIETÀ SU QUESTE COMPLESSE TEMATICHE AVVALENDOSI DI STRUMENTI UNIVERSALI COME LA CULTURA E L’ARTE. IL PROGETTO VUOLE, INOLTRE, FAVORIRE ANALISI PIÙ OGGETTIVE E SCIENTIFICHE, METTENDO A DISPOSIZIONE INFORMAZIONI ARTICOLATE E PRECISE.

SPORTELLO DAT

Lo sportello DAT del progetto è chiuso. Per informazioni è possibile consultare il sito della Associazione Luca Coscioni: www.associazionalucacoscioni.it

Self Portrait prevede l’organizzazione del primo sportello DAT Genovese, aperto a tutta la cittadinanza. Lo sportello DAT fornisce supporto di personale preparato per la compilazione della Dichiarazione Anticipata di Trattamento (DAT), rispondendo a tutti i tipi di domande: di natura giuridica, medica, filosofica, psicologica.

La Dichiarazione Anticipata di Trattamento (spesso chiamata testamento biologico) permette, in previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, di esprimere anticipatamente le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari.

Lo sportello DAT del progetto è chiuso. Per informazioni è possibile consultare il sito della Associazione Luca Coscioni: www.associazionalucacoscioni.it

PERCORSO SELF PORTRAIT

Questo percorso mira a favorire il racconto di sé e della propria malattia attraverso opportune attività artistiche e laboratoriali da parte dei pazienti SLA e oncologici e dei loro caregivers.

Al termine di questi laboratori, la collezione di tutti i lavori artistici sarà poi raccolta e resa pubblica in una mostra finale. Il percorso, così come la mostra, saranno interamente prodotti in forma digitale, a causa della pandemia Covid-19 in essere.

GLI ARTISTI

ALESSANDRA RACCA | ARIANNA BONAZZI | DAVIDE SIMONETTI | ERIKA STEFANELLI | GIANCARLO COVINO | MATTEO MANZITTI

ALESSANDRA RACCA

Alessandra Racca è autrice di testi in prosa e in versi. La sua ultima pubblicazione è l’albo Io, Alice e il buio buio, con illustrazioni di Anna Castagnoli, (2019, Emme edizioni), finalista al Premio Malerba 2020. Ha partecipato a progetti internazionali, tiene corsi di scrittura per adulti e bambini, collabora con la Scuola Holden di Torino, utilizza la scrittura come forma di arte relazionale. Dal 2010 organizza e conduce uno dei tornei di poetry slam più longevi d’Italia: Atti Impuri Poetry Slam. E’ fra i fondatori e membro del Direttivo della LIPS (Lega Italiana Poetry Slam).
www.signoradeicalzini.it.

ARIANNA BONAZZI

Docente di scrittura creativa, giornalista, editor, autrice di libri per l’infanzia (l’ultimo è Le rime di Mariù, Mondadori). Scrive su Rivista Studio e Donna Moderna, ha curato progetti editoriali per Emeregency ONG e Good Night Stories for Rebel Girls. Collabora con Scuola Holden e Triennale Milano. Ha vinto uno Zecchino d’Oro e sta scrivendo un film.

DAVIDE SIMONETTI

Attore teatrale e cinematografico, autore e formatore, lavora in Italia e all’estero. Cofondatore di Nouvelle Plague, compagnia teatrale finalizzata alla contaminazione tra teatro e scienze umane e sociali. Ex direttore artistico (2018-20) del Caffè Basaglia di Torino.

ERIKA STEFANELLI

Dottoressa in Scienze dell’Educazione, laurea specialistica in processi educativi e formazione continua in età adulta.
Lavora in regime di libera professione come formatrice, responsabile delle pubbliche relazioni e coordinatrice di laboratori autobiografici espressivi e di inclusione sociale.
Nel 2019 fonda Self Portrait, un progetto artistico e culturale rivolto a servizi socio-sanitari, educativi e assistenziali, finalizzato a esaltare l’unicità dell’individuo attraverso l’arte quale stimolo di espressione e consapevolezza personale, oltre che strumento di benessere.

GIANCARLO COVINO

Giancarlo Covino, nato nel 1976, architetto e vignettista.

I suoi disegni, ispirati dalla cronaca, sono stati pubblicati, su numerose webzine e quotidiani locali e nazionali, tra cui Il Manifesto, Il Mattino, Il Foglio, e sue illustrazioni compaiono su diverse iniziative editoriali.
Dal 2004 al 2006 è inviato a curare una rubrica di illustrazioni satiriche sul portale del Festival Internazionale della Satira di Salerno.
Nel 2019 riceve il premio Prix della XI edizione del premio Cartoon SEA, concorso nazionale di umorismo e satira.
Sue strisce a fumetti sono pubblicate, in Francia, dalla rivista bimensile di cultura italiana Focus In.
Dal 2015 cura il blog giancarlocovino.wordpress.com

Morirà in questo secolo.

MATTEO MANZITTI

Compositore e direttore, oltre all’attività artistica sviluppa progetti didattici interdisciplinari.
Seguendo l’approccio metaculturale di Boris Porena conduce laboratori di composizione di base nelle scuole di ogni ordine e grado e ha curato la creazione di alcune opere musicali attraverso processi di co-creazione.

FORMAZIONE E DIVULGAZIONE

Il progetto prevede la realizzazione di un corso di formazione a distanza asincrono rivolto a tutti gli operatori sanitari e accreditato ECM (Educazione Continua in Medicina). Lo scopo di questa iniziativa è migliorare il livello di preparazione del personale medico-sanitario sui temi legati alle cure palliative e al fine vita. Per informazioni sul corso e per iscriversi, fare click qui.

Self Portrait ha previsto inoltre la realizzazione di un webinar pubblico che affronta gli stessi temi del corso di formazione, ma rivolto a tutta la cittadinanza.

Il titolo dell’incontro virtuale, che si è tenuto il 10 Giugno 2021, è “SFIDE E OPPORTUNITÀ PER IL FINE VITA”. La registrazione integrale dell’incontro è disponibile su YouTube e riportata qui sotto.

L’incontro è stato una occasione di approfondimento sui temi del fine vita, dagli aspetti legali alla gestione della comunicazione con il paziente e con la famiglia. Professionisti con una lunga esperienza nei diversi aspetti trattati hanno cercato di fornire elementi di conoscenza sugli aspetti relativi a questo tema complesso e delicato, utili per la comprensione e la preparazione ad affrontare situazioni che possono trovare interesse a vari livelli.

EVENTI PASSATI

10 giugno 2021 | EVENTO ONLINE
“SFIDE E OPPORTUNITÀ PER IL FINE VITA”

Webinar di approfondimento sui temi del fine vita, dagli aspetti legali alla gestione della comunicazione con il paziente e con la famiglia.

15 aprile 2021 | EVENTO ONLINE
“TESTAMENTO BIOLOGICO, LE INFORMAZIONI UTILI AI CITTADINI”

4 marzo 2021 | evento online
“Testamento biologico. Una riflessione medica,
legale e psicologica per una scelta consapevole”

11 novembre 2020 | evento inaugurale
“Fine vita, disposizioni anticipate e consenso informato:
le parole corrette per raccontare
gli sviluppi della giurisprudenza”

Incontro online di approfondimento sulle tematiche del progetto, sul linguaggio adatto a trattare il tema del fine vita e delle disposizioni anticipate di trattamento e sugli sviluppi della giurisprudenza degli ultimi anni. Evento promosso da Associazione Luca Coscioni con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti di Genova.

PARTNER DI PROGETTO

MAGGIOR SOSTENITORE

LA MOSTRA

I cinque incontri del laboratorio Self Portrait hanno favorito un’esperienza di racconto autobiografico condiviso attraverso una mediazione educativa e la cultura dell’arte, quale stimolo di espressione e consapevolezza personale oltre che di benessere interiore.

Il progetto si è incentrato sulla proposta creativa di artisti, provenienti da linguaggi differenti che hanno cercato di promuovere l’unicità dell’individuo e il suo modo di vedere e farsi vedere, mettendo a disposizione saperi e tecniche artistiche la cui fruizione favorisce un lavoro introspettivo e di ri-scoperta che trova espressione nelle produzioni artistiche finali.

L’artista ha lasciato spazio di definizione artistica e presentazione di sé al partecipante; lo ha accompagnato, diventandone strumento e traccia ma senza assumerne il volto, rendendolo protagonista assoluto del percorso. Al percorso si sono affiancate anche la figura di un Educatore professionale nel ruolo di coordinatore degli attori coinvolti e di uno psicologo professionista.

Le produzioni artistiche finali di ogni singolo laboratorio sono diventate oggetto di questa mostra virtuale che vuole valorizzare e restituire la dimensione del percorso compiuto.

Erika Stefanelli – Curatrice

Giancarlo Covino

Giancarlo Covino, nato nel 1976, architetto e vignettista.

I suoi disegni, ispirati dalla cronaca, sono stati pubblicati, su numerose webzine e quotidiani locali e nazionali, tra cui Il Manifesto, Il Mattino, Il Foglio, e sue illustrazioni compaiono su diverse iniziative editoriali.
Dal 2004 al 2006 è inviato a curare una rubrica di illustrazioni satiriche sul portale del Festival Internazionale della Satira di Salerno.
Nel 2019 riceve il premio Prix della XI edizione del premio Cartoon SEA, concorso nazionale di umorismo e satira.
Sue strisce a fumetti sono pubblicate, in Francia, dalla rivista bimensile di cultura italiana Focus In.
Dal 2015 cura il blog giancarlocovino.wordpress.com

Morirà in questo secolo.

“L’ironia è l’arma migliore”

Nel corso dell’incontro sono state elaborate una serie di vignette che, basandosi sull’esperienze autobiografiche del paziente, con l’aiuto dell’ironia e della visione satirica, hanno raccontato, denunciato e fatto riflettere sui pregiudizi e i tabù relativi alla malattia e al tema del fine vita. Il fruitore del workshop ha portato all’interno del corso le proprie esperienze legate alle odissee quotidiane affrontate e ha raccontato le problematiche legate alla propria condizione sia in chiave personale che legata al rapporto con la società.

Alessandra Racca

Alessandra Racca è autrice di testi in prosa e in versi. La sua ultima pubblicazione è l’albo «Io, Alice e il buio buio», con illustrazioni di Anna Castagnoli, (2019, Emme edizioni), finalista al Premio Malerba 2020.
Ha partecipato a progetti internazionali, tiene corsi di scrittura per adulti e bambini, collabora con la Scuola Holden di Torino, utilizza la scrittura come forma di arte relazionale.
Dal 2010 organizza e conduce uno dei tornei di poetry slam più longevi d’Italia: Atti Impuri Poetry Slam. E’ fra i fondatori e membro del Direttivo della LIPS (Lega Italiana Poetry Slam).

Ho incontrato Roberta e Riccardo nello spazio che si apre fra due schermi collegati.

Ho visto, di casa loro, una grande stanza chiara, che promette il mare oltre una porta finestra e forse un balcone.

Roberta ha occhiali vivaci, vivace il suo senso dell’umorismo, la voglia e la capacità di ridere delle cose, e vivace anche la sua incazzatura, una perenne carogna sulla schiena, la definisce.

Riccardo è spuntato nel mio campo visivo a un certo punto della nostra conversazione. Ha detto che, a convivere con una persona ammalata, si sente, a volte, “come un terrapiattista, nello spazio, vedendo la terra”.
So di loro alcune cose che hanno raccontato a partire da domande, domande estrapolate da poesie: le hanno scelte fra quelle che ho portato loro.

Davide Simonetti

Attore teatrale e cinematografico, autore e formatore, lavora in Italia e all’estero. Cofondatore di Nouvelle Plague, compagnia teatrale finalizzata alla contaminazione tra teatro e scienze umane e sociali. Ex direttore artistico (2018-2020) del Caffè Basaglia di Torino.

SELF-PORTRAIT_VIDEORACCONTI è un progetto teatrale in formato digitale. Costretti a lavorare a distanza, il formatore e l’utente si concentrano su ciò che lo schermo ci concede di vedere: il volto, le mani, la stanza.

Il formato giornalistico del videoracconto è lo spunto per creare un immaginario messaggio extraplanetario dal futuro, con cui un colono sperduto e isolato tenta – dopo decenni di silenzio – di ricontattare casa.

Osvaldo, l’interprete nel video, è anche pittore e creatore di sculture in carta dipinta, che con estremo realismo replicano le costruizioni e i paesaggi tipici della sua Liguria.

Matteo Manzitti

Compositore e direttore, oltre all’attività artistica sviluppa progetti didattici interdisciplinari.

Seguendo l’approccio metaculturale di Boris Porena conduce laboratori di composizione di base nelle scuole di ogni ordine e grado e ha curato la creazione di alcune opere musicali attraverso processi di co-creazione.

Quale sia il rapporto tra Suoni, Emozioni e Significati ce lo chiediamo da sempre. Per tanto tempo si è detto e pensato: la musica è a-semantica, non ha significato. Forse è vero, non ha sicuramente il significato verbale, non può delimitare chirurgicamente porzioni di mondo, come fa la parola. Ma ora sappiamo che la musica, anche se non ha un significato, ha un senso, cioè un significato direzionale, ampio e liquido. Perché ci è così cara e intima? Forse proprio per questo, perché racconta le contraddizioni, la fluidità della nostra vita interiore, dove le cose sono tutte insieme e si confondono: racconta quindi la nostra vita, quella che precede le parole e le supera.

Ecco che per il progetto Self Portrait ho composto una musica dopo delle parole, dopo delle domande e dopo delle risposte: sul piacere, il coraggio, la perdita, la felicità e la morte.

La linea del tempo musicale nel suo dividersi sempre in un prima, in un adesso e un dopo rivela il nostro rapporto con il tempo, rivela devo guardiamo. Così, ascoltando questa vita in forma di tempo sonoro possiamo chiederci come sia trascorso quest’arco temporale per quella persona, sa cosa sia stato riempito e da cosa non riuscirà mai ad essere definito.

Arianna Bonazzi

Docente di scrittura creativa, giornalista, editor, autrice di libri per l’infanzia (l’ultimo è «Le rime di Mariù», Mondadori).
Scrive su Rivista Studio e Donna Moderna, ha curato progetti editoriali per Emergency ONG e Good Night Stories for Rebel Girls.
Collabora con Scuola Holden e Triennale Milano. Ha vinto uno Zecchino d’Oro e sta scrivendo un film.

A partire dalla lettura di un breve estratto di “Memorie di una ragazza perbene”, di Simone De Beauvoir, la signora Marilena, sentendo che nel primo ricordo dell’autrice c’erano tende rosse, subito è sbottata che a casa sua non c’erano tende, ma conigli. L’aneddoto letterario, sebbene tratto da un ambiente alto-borghese così diverso dal suo, è stata la molla per innescare nella paziente una pioggia di ricordi infantili, giovanili e senili, colorati e appesi a un filo che corre da un nebuloso punto d’inizio verso la fine troppo vicina. A far vibrare minacciosamente quel filo, è il respiro freddo della malattia, che nel racconto di Marilena appare come un destino intermittente ma inderogabile; avvertito all’inizio con istintiva precognizione; dopo accettato con rassegnazione animale; ma infine cavalcato con coscienza molto umana e guardato negli occhi con sovrumana serenità.